Allattamento al seno, alimentazione corretta e ortodonzia

Carissime è con immenso piacere che desidero ospitare nel mio sito degli articoli che ritengo molto interessanti sulla prevenzione dei denti storti e la correlazione con l’allattamento al seno e lo svezzamento. L’articolo è stato pubblicato sul sito di uno studio di implantologia e Ortodonzia estetica dei dentisti Valeria Rezzola e Marco Csonka https://rezzolaecsonka.it

L’articolo è suddiviso in tre parti nelle quali sono ben descritte le possibili prevenzioni per ridurre il rischio di portare l’apparecchio fisso. Al di là delle condizioni genetiche, cosa possiamo fare noi mamme per prevenire? I dentisti ci spiegano alcuni passaggi molto importanti.

Prima parte: Dalla fase fetale all’allattamento

Molte teorie filogenetiche sostengono l’importanza della funzione masticatoria come stimolo di crescita delle ossa facciali e delle arcate dentarie. In altri termini, ciò vuol dire che la crescita ossea (della mascella e della mandibola) è fortemente influenzata nel periodo fetale dalla suzione del pollice, nel post-fetale della suzione al seno ed in seguito dalla masticazione di cibi duri e consistenti.

E’ sorprendente considerare che durante il periodo fetale, il bambino stimola il cavo orale attraverso la suzione del pollice. Se analizziamo le fasi di crescita delle ossa facciali del neonato, ci accorgiamo a occhio nudo che la testa dei bambini è più sviluppata rispetto al resto del corpo, proprio perchè in questa fase si registra un picco di crescita della massa cerebrale. Mentre il distretto mascellare cresce e si espande rapidamente in concomitanza con l’accrescersi della massa cerebrale, la mandibola invece, resta più piccola. Per questo motivo, Madre Natura ha legato gran parte dello sviluppo mandibolare alla suzione del seno materno perchè il movimento di va e vieni prodotto sia dalla lingua che dalla mandibola stimola una crescita in avanti della mandibola fino a raggiungere il mascellare. Con la comparsa dei denti, la suzione cede il posto alla masticazione. La masticazione, al pari dell’allattamento al seno svolge un ruolo importantissimo perché, non solo favorisce l’ulteriore avanzamento della mandibola, ma promuove un coordinamento tra crescita mascellare e mandibolare che iniziano ad ingranare reciprocamente. Cosa succede se il bambino, incontrando il frutto del progresso nel periodo post-natale, viene allattato al biberon? La tetta del biberon, più dura e più grande del capezzolo, schiaccia la lingua verso il basso e costringe in posizione arretrata sia la lingua che la mandibola; inoltre la fuoriuscita del latte a cascata, non mette il bimbo nelle condizioni di dovere esercitare nessuno sforzo venendo perciò meno proprio la più importante delle forze generatrici di crescita mandibolare. Ecco che si determina il primo fattore predisponente la malocclusione dentale.

Seconda parte: La predisposizione genetica e l’alimentazione

La maturazione delle basi ossee dell’apparato stomatognatico (in particolare di mandibola e mascella) sono regolate dalla Natura da un concatenarsi di eventi che nella fase fetale sono legati a fattori genetici, ma nella fase post-natale sono influenzati sopratutto dagli stimoli esterni: la suzione al seno materno che accompagna la crescita mandibolare fino all’eruzione dei denti da latte, per cedere il posto alla masticazione. https://rezzolaecsonka.it/a-catania-una-risposta-alla-naturale-relazione-tra-uso-del-biberon-e-le-malocclusioni-perche-lallattamento-al-seno-riduce-il-rischio-di-avere-denti-storti-parte-i/

La masticazione rappresenta il più importante fattore di crescita e di sviluppo delle arcate dentarie, da essa dipende l’armonia di ingranaggio tra i denti dell’arcata mascellare e quelli dell’arcata mandibolare, lo scivolamento della mandibola su piani di usura fisiologica adeguati all’età del soggetto a partire dai 6 anni fino alla vecchiaia. E’ straordinario pensare che dalla masticazione corretta dipenda la salute di tutta la bocca: salute delle gengive, presenza o assenza di carie, denti storti o allineati.

I dati scientifici che supportano queste teorie risalgono al primo dopo guerra con gli studi del Dr. Weston Price. Da sempre i dentisti si sono interrogati sull’origine dei “denti storti”. Con la formulazione dell’ipotesi sull’origine genetica o comunque familiare delle malattie (corrente del Neodarwinismo), si era pensato che le malocclusioni potevano essere dovute a attori ereditari, ma furono poi le indagini commissionate dall’American Dental Association al Dottor Price a portare luce a questa faccenda. Price notò, studiano gruppi etnici civilizzati (gli americani nel periodo del dopoguerra) e gruppi etnici non civilizzati (americani indigeni…) che c’erano delle differenze enormi nelle loro condizioni dentali e riuscì a ricondurre tali differenze al diverso regime alimentare. Gli americani venuti a contatto con i cibi raffinati, lo zucchero e le farine avevano un’incidenza di carie superiore al 90% contro il 5% dei non civilizzati peraltro senza alcuna istruzione alle norme di igiene orale; ma soprattutto scoprì che: “popolazioni aborigene di tutto il mondo, da sempre sane nel corpo e nella mente, non appena venute in contatto coi cibi e le usanze dell’uomo bianco, cominciano a generare bambini dai denti storti e guasti, loro che questi guai non li avevano mai visti prima di allora”.

Quali sono le patologie frutto della civilizzazione dei popoli?

  1.  Restringimento dei diametri delle ossa facciali
  2. Palato ogivale
  3. Faccia “lunga”
  4. Denti storti
  5. Respirazione orale
  6. Carie
  7. Malattia parodontale

Riportando quanto detto ai giorni nostri, ciò vuol dire che: ammesso che i nostri bimbi vengano allattati al seno e seguano una crescita ossea cranio-facciale armonica, comunque dovranno fare i conti con il regime alimentare imposto dalle industrie alimentari.

Nella III parte di questo articolo vedremo quali sono gli interventi terapeutici ideali a fronte di quanto detto, per equilibrare e armonizzare la funzione masticatoria e la salute dei nostri denti e di quelli dei nostri bambini.

Terza partelo svezzamento, la prevenzione e la terapia

Il primo contatto con i cibi dannosi per la maturazione dell’organo masticatorio comincia con lo svezzamento quando somministriamo ai nostri figli quello che crediamo sia l’alimento più naturale per eccellenza: il latte vaccino. Il latte vaccino, oltre ad avere discutibili proprietà nutritive, viene somministrato nei primi anni di vita attraverso il biberon quindi, non solo non stimola la crescita ossea, ma al contrario genera un’inversione della postura mandibolare che tende a mantenersi più piccola rispetto alla mascella.https://rezzolaecsonka.it/a-catania-una-risposta-alla-naturale-relazione-tra-uso-del-biberon-e-le-malocclusioni-perche-lallattamento-al-seno-riduce-il-rischio-di-avere-denti-storti-parte-i/

Lo svezzamento continua con le pappe, i liofilizzati, le creme di riso, gli omogeneizzati e si perpetua con le merendine, i succhi di frutta, gli hamburger premasticati ecc…: tutti cibi che annullano lo stimolo di crescita mandibolare fino ad innescare delle discrepanze tra mandibola e mascella tali da determinare malocclusioni, affollamento dentale, denti storti o patologia a ll’ATM. Il danno, già evidenziabile all’eta di 3 anni, si consolida con l’eruzione dei sesti verso i 6 anni. I sesti sono i molari permanenti che erompono in arcata quando tutta la dentizione decidua è ormai completa e stabilizzata, i sesti erompono a giochi fatti, guidati dalla posizione che hanno già assunto i denti decidui qualche anno prima; quindi se le bocche, durante gli anni della loro formazione non hanno seguito gli schemi di maturazione ideali, è ovvio che con la permuta dei denti permanenti questi schemi errati si consolideranno ancor di più innescando un meccanismo patologico difficile da risolvere. Ecco perchè, alla luce di quanto abbiamo detto, è importante intercettare la patologia PRIMA che si strutturi con opportuni presidi terapeutici (ortodonzia intercettiva) e NON RIMANDARE alla fine del cambio dei denti da latte come molte scuole di ortodonzia consigliano perchè, ciò significherebbe assicurare ai nostri figli un trattamento ortodontico tradizionale fisso (apparecchio con stelline) volto a raddrizzare i denti ma non di certo a “curare” la patologia di cui soffre l’organo masticatorio.

Quali sono i rimedi per avere denti sani e dritti in una bocca in equilibrio e in salute?

  1. L’allattamento al seno è il primo strumento a costo zero che ci offre Madre Natura;
  2. Dallo svezzamento in poi è consigliabile mangiare cibi di qualità: prediligere le fibre integrali alle farine raffinate, i cibi crudi a quelli cotti (carote, finocchi, insalate…), ridurre quanto più possibile il consumo di cibi industriali;
  3. Se la patologia è dovuta a carenza di funzione masticatoria , la terapia deve essere impostata sulla ripresa della funzione il più presto possibile e l’ortodonzia intercettiva si dimostra essere molto efficace.

La prima vista dal dentista non verrà più rimandata a eruzione avvenuta di tutti i denti permanenti, ma proprio per ridurre l’intervento odontoiatrico al minimo sindacale, si anticipano i tempi consigliando la PRIMA VISITA verso i 4-5 anni.

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