Come allattare al seno? I primi giorni come capire se il bebè mangia abbastanza? Esistono dei casi in cui il latte materno è insufficiente?
Ecco tutto quello che devi sapere se aspetti un bambino o se hai partorito da poco e desideri allattarlo.
Allattamento al seno primi giorni: la posizione corretta e e le possibili interferenze
In un mondo sempre più globalizzato, dove l’allattamento artificiale viene falsamente equiparato a quello naturale e con canali social in cui veicolano poche informazioni utili alle donne che desiderano allattare, può essere complicato distinguere i falsi miti dalla realtà.
Eppure la buona riuscita dell’allattamento al seno dipende soprattutto dalla sua fase iniziale (fase di avvio).
Prima di qualsiasi altra considerazione, bisogna innanzitutto chiarire quali siano gli elementi essenziali per spianare la strada, sin dai primi momenti dopo il parto, all’allattamento al seno:
- posizione corretta (attacco corretto) del bebè al seno;
- efficacia della suzione;
- mancato impiego di tutti gli elementi che potrebbero influire negativamente sulla buona riuscita (ciucci, biberon, aggiunte di latte artificiale);
- possibilità del neonato di attaccarsi al seno quando lo desidera per stimolarlo in funzione delle sue esigenze;
- disponibilità di personale specializzato in allattamento (IBCLC) a cui chiedere aiuto soprattutto nella fase di avvio.
Allattare al seno: esistono le mamme che “non hanno latte”?
L’allattamento soddisfa un bisogno primordiale: la conservazione della specie.
Così come tutti i mammiferi riescono ad allattare i loro cuccioli, anche le donne possono naturalmente riuscirci: ma possono farlo davvero tutte?
La scienza dimostra che quasi il 100% delle mamme ha il latte. Questo vale pure per quelle che pensano di non averlo, che vedono il loro bebè piangere e staccarsi nervosamente dal loro seno (o rifiutarlo proprio), che non hanno mai osservato una goccia del loro latte uscire dai loro capezzoli (con o senza tiralatte).
Si stima che soltanto il 3% delle donne al mondo non riesca a produrre latte. Mentre tutte le altre – comprese quelle affette da patologie autoimmuni e coloro che vivono in condizioni di malnutrizione – riescono a farlo.
Le condizioni sanitarie della mamma, inoltre, non influiscono sul valore nutrizionale del latte, che resta identico in tutte le sue proprietà.
Le cause principali delle difficoltà in allattamento
Qualsiasi altra difficoltà in allattamento è dovuta all’errore umano: alla mancanza di assistenza delle donne da parte di personale specializzato nella fase di avvio dell’allattamento e alla carenza di informazioni utili nel merito.
La mamma produce infatti esattamente tanto latte quanto ne richiede il piccolo. Non valutare se sia correttamente attaccato al seno, non consentirgli di succhiare quando ne stente il bisogno – imponendo degli orari di allattamento e impedendogli di stimolare la produzione e adeguarla ai suoi bisogni – significa far fallire l’impresa!
Allo stesso modo, introdurre altri mezzi di suzione (ciucci, biberon e tettarelle) e poppate di latte artificiale (allattamento misto), significa far sì che il bebè non impari l’attacco corretto al seno e non richieda alla mamma di produrre una quantità di latte adeguata alle sue necessità. Così come far sì che confonda le due modalità di suzione differenti, non riuscendo più a posizionarsi correttamente al seno materno (“confusione seno-tettarella”).
Il risultati probabili potranno essere erroneamente detti: “mancanza di latte”; “quantità insufficiente di latte materno”; “montata lattea tardiva”; “rifiuto” totale (o parziale) del seno da parte del bebè; etc.
Ma la causa di tutte queste evenienze sarà, ancora una volta, l’incapacità degli adulti di assecondare quanto previsto dalla natura e di porre rimedio agli errori. Perché, nella maggior parte dei casi, l’allattamento si può salvare anche successivamente.
Dal colostro alla montata lattea, cosa succede i primi giorni dopo il parto
Il latte materno viene già predisposto durante la gravidanza. Per questo, sin dai primi momenti dopo il parto, è pronto.
La natura ha voluto che, per rafforzare le difese immunitarie del neonato, per idratarlo a dovere e aiutarlo nell’evacuazione, il “primo pasto” del bebè fosse il colostro.
Si tratta di un liquido di colore giallastro, detto anche “primo latte”, prodotto dalla ghiandola mammaria a partire dal secondo trimestre di gravidanza e fino alla montata lattea.
Le sue proprietà sono preziose e insostituibili. Il colostro è infatti ricco di proteine, vitamine e sali minerali: esattamente tutto ciò che serve per proteggere un neonato nel momento in cui viene alla luce.
I suoi valori nutrizionali sono diversi da quelli del latte “maturo” che si avrà con la montata lattea, proprio perché i bisogni del neonato variano – soprattutto durante i primi giorni – continuamente.
La montata lattea arriva solitamente entro i primi 5 giorni dopo il parto. E quando “ritarda” – a prescindere dalla causa per cui lo faccia – l’allattamento non è compromesso.
Dalla montata lattea in poi, la quantità di latte prodotta dalla mamma cresce continuamente, in funzione delle necessità del piccolo, se a quest’ultimo viene data l’opportunità di attaccarsi al seno a piacimento.
Perché ogni giorno il suo pancino diventa più grande e il suo fabbisogno cresce. E questo è il suo modo di “comunicare” al corpo della mamma che è arrivata l’ora di produrre un pò di più.
Nei primi mesi questi “scatti di crescita” avvengono anche ogni settimana, per poi stabilizzarsi intorno al sesto-ottavo mese di vita.
I miti che fanno male all’allattamento al seno e come risolvere i problemi dei primi giorni
I falsi miti sono ciò che più contribuisce al fallimento dell’allattamento, soprattutto nei primi giorni di vita del bebè.
“Non hai abbastanza latte, il piccolo piange perché ha fame”; “offri un po’ di aggiunta”; “dai al tuo bambino un ciuccio per l’allattamento, così che possa trovare conforto e svegliarsi meno”, “il tuo seno è morbido, il latte è finito o è diventato acqua”.
Questi sono solo alcuni degli “ingenui” consigli dati a molte mamme che, di lì a poco, hanno visto i loro seni riempirsi di ragadi o l’allattamento fallire.
Stai per partorire e vuoi che il tuo allattamento al seno venga avviato nel modo giusto per evitare difficoltà? Hai già partorito, qualcosa non è andata come speravi nei primi giorni e vuoi recuperare il tuo allattamento? Hai dolore al seno quando allatti oppure offri anche l’aggiunta di latte artificiale e desideri eliminarla?