In questo articolo voglio parlarti del termine dell’allattamento perché, anche per te, arriverà il giorno in cui penserai che sia giunto il momento di smettere di allattare.
Il latte di mamma non “finisce” e non si “rovina”
Come ormai sappiamo – e come ci conferma la scienza – il latte materno è il migliore alimento possibile per il neonato, tant’è che l’Oms lo consiglia almeno fino ai primi due anni di vita del bebè. Questo nonostante le false credenze spingano diverse persone a giudicare le mamme che allattano i bimbi più grandicelli o a consigliare il latte artificiale come sostituto del latte materno.
Il latte di mamma resta buono anche dopo i primi mesi d’allattamento, adeguando i suoi valori nutrizionali alle esigenze particolari e individuali del bambino. Il latte non finisce: se correttamente stimolato dalla suzione del bebè, il seno continua a produrre latte senza alcun limite temporale, come dimostra storicamente l’impiego ricorrente delle “balie professioniste”.
Smettere di allattare: scelta o necessità?
A differenza di ciò che erroneamente si crede, non è necessario terminare l’allattamento nemmeno se la mamma:
- deve tornare a lavoro o comunque assentarsi per gran parte della giornata;
- deve assentarsi per qualche giorno;
- si deve sottoporre a un intervento chirurgico;
- aspetta un altro figlio;
- sta assumendo dei farmaci;
- ha notato una diminuzione della produzione del proprio latte;
- si è sottoposta a vaccinazione anti-Covid;
- nota che il suo piccolo rifiuta il cibo della tavola familiare o ne assume in quantità irrisorie;
- svolge attività sportiva intensa;
- non segue una corretta alimentazione o fuma qualche sigaretta al giorno.
Smettere di allattare, come fare
Tutto ciò che fa parte dell’esistenza umana, tuttavia, ha un inizio e una sua fine. Ciò che è importante, invece, è che entrambe le fasi accadano per propria libera e volontaria scelta. E non a causa di condizionamenti esterni, di convinzioni dovute alla disinformazione, all’intervento di personale presuntamente specializzato che, puntualmente, determina l’insuccesso dell’allattamento.
Spesso sono stata criticata perché, in qualità di Consulente professionale in allattamento IBCLC, mi sono “permessa” di parlare del termine dell’allattamento, come se questo fosse un tabù o, peggio, qualcosa da demonizzare.
Invece ritengo fermamente che all’attività di consulenza corrisponda un servizio personalizzato che si presti principalmente all’ascolto del cliente. Anche perché non è possibile, a mio avviso, promuovere l’allattamento senza fornire tutti gli strumenti necessari per servirsene al meglio, secondo il proprio personale progetto di vita.
Il mio compito, dunque, è accompagnare le mamme – e più in generale le famiglie – durante tutto il percorso dell’allattamento, la cui fine è parte integrante. Le informo su cause ed effetti delle azioni che compiono o potrebbero compiere, le aiuto ad avviare l’allattamento, a oltrepassare i possibili ostacoli. E le aiuto pure a smettere di allattare, quando nel loro cuore sentono di non dover più procedere. Senza che debbano sentirsi in colpa, senza che debbano sentirsi giudicate per la loro libera e insindacabile scelta. Ma facendo sì che questo avvenga nel modo più naturale e sereno possibile, perché è possibile donare amore anche in altre modalità.
La consulenza personalizzata è il modo migliore per programmare la fine del tuo allattamento ed evitare che ciò possa rappresentare un trauma per te e per il tuo bambino. Se vuoi saperne di più, non esitare a contattarmi. Intanto ti lascio qui i link di due articoli in cui offro alcuni consigli per smettere di allattare: